venerdì 4 gennaio 2013

4 Gennaio 1997
Giuseppe La Franca

L’Avvocato Giuseppe La Franca,era un funzionario del Banco di Sicilia in pensione che non voleva cedere le sue terre ai fratelli Vitale, come avevano fatto altri possidenti della zona.
I “Fardazza” avevano messo le mani su un caseggiato rurale in possesso di alcuni parenti di Giuseppe La Franca. Quel terreno era suo, quel “caseggiato” occupato prepotentemente dai “Fardazza” non era ‘cosa loro’. Mentre tutti gli altri scappavano davanti al pericolo e alle minacce mafiose, mentre le istituzioni e anche certi media locali facevano finta di non vedere e non sapere o erano impotenti, lui continuava a frequentare i suoi terreni affermandone la proprietà. Ma quella sua legittima caparbietà dava troppo fastidio a quei rozzi mafiosi prepotenti, era un cattivo esempio per le altre pecorelle docili e sottomesse.
Contrapponendo i propri valori di uomo e di cittadino libero all’arroganza mafiosa, Giuseppe La Franca è andato irreparabilmente incontro alla morte, subendo la furia omicida di chi è abituato a far prevalere la violenza sul senso della legge e del rispetto degli altri, ma con la sua tragica fine ha fatto “ribollire le coscienze” Anche l’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, pronunciò parole dure sull’episodio chiedendo alle forze dell’ordine di riprendere il controllo del territorio. Il 4 gennaio del 1997 venne assassinato su ordine del boss Leonardo Vitale,infastidito dalla legittima ostinazione di quest’uomo a difendere semplicemente quello che era suo . La verità sull’episodio è stata rivelata dalla pentita di mafia Giusy Vitale, secondo la quale il mandante dell’omicidio sarebbe il fratello Leonardo Vitale, mentre il killer il palermitano Ninetto Madonia del quartiere Borgo Vecchio.
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