lunedì 14 gennaio 2013

14 Gennaio 1988
Natale Mondo 36 anni, poliziotto

Natale Mondo (Palermo, 21 ottobre 1952 – Palermo, 14 gennaio 1988) è stato un agente di polizia. Mondo si era arruolato in Polizia nel 1972, prestando servizio presso il reparto autonomo del Ministero dell’Interno e la Questura di Roma, Siracusa e Trapani dove conobbe Ninni Cassarà, che ne auspicò il trasferimento alla Squadra Mobile di Palermo, da lui diretta. Da allora fu per anni autista e braccio destro di Cassarà, partecipando a molte operazioni. Nell’agosto del 1985 era sfuggito all’attentato in cui avevano perso la vita i colleghi Ninni Cassarà e l’agente di scorta Roberto Antiochia. Accusato da un pentito di essere corrotto venne arrestato e incarcerato. Mondo fu scagionato in seguito all’intervento della vedova di Cassarà e di altri colleghi che testimoniarono a suo favore che egli si era infiltrato nelle cosche mafiose del quartiere Arenella, ove era nato e risiedeva, dietro ordine dello stesso Cassarà. Questo, di fatto, lo espose alla vendetta della mafia, che lo uccise proprio davanti al negozio di giocattoli della moglie, sito nella stessa borgata. Gli fu conferita, postuma, per merito assoluto, la qualifica di Assistente capo.
Fonte

Tre killer trucidarono con decine di colpi di pistola Natale Mondo, trentasei anni, poliziotto della squadra mobile, per anni autista e braccio destro di Ninni Cassarà. […] era l'agente rimasto illeso durante il micidiale agguato a colpi di kalashnikov in cui erano caduti Cassarà e il giovane agente Roberto Antiochia. Era l'agente che aveva conosciuto l'onta delle manetteprima di riuscire a dimostrare (venne infatti prosciolto in istruttoria) di non essere stato la talpa che aveva informato i killer dell'imminente rientro a casa del vicecapo della squadra mobile. Ma era anche uno dei poliziotti presenti in questura la notte in cui venne torturato e ucciso il calciatore Salvatore Marino. E per questo, Natale Mondo, era stato rinviato a giudizio insieme ad altri funzionari e semplici agenti. Nei suoi ultimi mesi di vita, pur essendo stato riabilitato per la prima accusa, era stato trasferito alla questura di Trapani. Ma le cosche di mafia non potevano dimenticare facilmente il suo passato. Cassarà infatti gli aveva affidato il delicatissimo compito di infiltrarsi propriodentro alcune famiglie dell'eroina che vivevano all'Arenella, la stessa borgata in cui abitava Natale Mondo con la sua famiglia. Era una circostanza ormai nota a Palermo: Cassarà infatti annotava in una agenda giorni e luoghi d'incontro del suo autista con i boss che ancora non sospettavano il doppio gioco. Mondo fu costretto a render noto il particolare volendo così dimostrare la sua estraneità all'uccisione del suo dirigente. Se la fece franca in tribunale, ma segnò la sua condanna a morte. Venne ammazzato all'Arenella. Nel preciso istante in cui stava alzando la saracinesca di un negozio di giocattoli, "Il mondo dei balocchi", di proprietà della moglie. Era l'orario dell'apertura pomeridiana. Cadde sfigurato fra fucili e pistole per bambini.
Saverio Lodato, Trent’anni di mafia

Nessun commento:

Posta un commento