sabato 12 gennaio 2013

12 Gennaio 1906
Andrea Orlando 42 anni, medico chirurgo

Andrea Orlando era medico chirurgo, possidente, figlio del farmacista Giovanni e di Marianna Streva. Nato a Corleone nel 1864, era quasi coetaneo di Bernardino Verro, con il quale condivise le ansie di rinnovamento della politica municipale e lo slancio per migliorare le condizioni di vita e di lavoro della povera gente. Un “apostolo” del socialismo, come si usava dire allora, con un linguaggio mutuato dal Vangelo. Da medico, conosceva bene l’assoluta povertà di tante famiglie contadine, che diventava tragedia davanti ad una malattia. E, come accadeva al medico socialista di Piana degli Albanesi, Nicolò Barbato, anche Orlando non di rado curava gratuitamente la povera gente.
Eletto consigliere comunale nelle fila socialista, si batté contro la cricca che amministrava il comune, per la moralizzazione della vita pubblica. In primo luogo, contro il metodo con cui venivano determinate le tasse comunali. A quel tempo, infatti, il maggior “diletto” degli amministratori comunali era quello di non iscrivere a ruolo le loro famiglie e i loro amici e – per pareggiare il bilancio – spremere all’inverosimile centinaia di famiglie povere. Una costante in tanti comuni siciliani di quel periodo.
Insieme a questa attività in consiglio comunale, Andrea Orlando sostenne i contadini nelle lotte per le “affittanze collettive”, aiutandoli a costituire la cooperativa “Unione agricola”. Per la mafia, gli agrari e certi amministratori comunali, certamente un personaggio scomodo, da eliminare. Ed anche per lui arrivò il piombo mafioso. La sera del 13 gennaio 1906, intorno alle 19.30, si trovava in contrada “Rianciale”, dove aveva un appezzamento di terra. Gli spararono contro due colpi di lupara, uccidendolo sul colpo: aveva 42 anni.
Fonte

Nessun commento:

Posta un commento