lunedì 3 settembre 2012

3 Settembre 1995
Pier Antonio Sandri 19 anni, odontotecnico

Pierantonio era un ragazzo di 19 anni, odontotecnico, viveva con la madre a Niscemi, cittadina in provincia di Caltanissetta. La sera del 3 settembre 1995 succede qualcosa di inquietante. Il ragazzo non rientra a casa, di lui si perde ogni traccia, sparisce nel nulla. Iniziano le ricerche, ma niente. Si cerca in ogni modo di ricostruire il periodo precedente alla scomparsa per trovare dei collegamenti. L’unico dato che emerge è che una ventina di giorni prima di sparire, Pierantonio Sandri sarebbe stato coinvolto in una rissa durante una festa in piazza, ma fin da subito gli inquirenti hanno escluso ogni possibile nesso con la sua sparizione. Si comincia a pensare che forse Pierantonio “aveva visto qualcosa che non doveva vedere” e per questo, secondo qualcuno, andava eliminato. Le ipotesi si susseguono, ma non si trovano riscontri. Sembra incredibile ma una vita normale, di un ragazzo come tanti, improvvisamente diventa un mistero e di lui non si riesce a sapere più niente. Le estenuanti ricerche della madre, Ninetta Burgio, che si è sempre rifiutata di lasciare Niscemi con la speranza di ritrovare suo figlio, cercandolo in ogni angolo possibile, non portano a nulla. Passano giorni, mesi, anni. Eppure qualcuno doveva sapere com’erano andate le cose, ma non avvertiva il bisogno di parlare, di mettere fine alla tragedia di una madre disperata, che ha fermato il tempo per tutti questi lunghi anni.
Si susseguono gli appelli, in molti chiedono che qualcuno parli e dica dove si trova il corpo di Pier Antonio, per dare pace a lui e alla madre un luogo dove poter piangere il figlio. Ho conosciuto questa storia drammatica poco prima dell’estate, durante un comizio politico. Rosario Crocetta, allora sindaco di Gela in un suo comizio, raccontava di un ragazzo e dell’assurda vicenda che aveva coinvolto la sua famiglia. Quel racconto riassumeva stralci di una Sicilia disumana, terribile, dolorosa e ogni volta risuonava come un appello e un monito. Mi capitò ancora diverse volte di ascoltare questa vicenda, ma senza la capacità di riascoltare ciò che già conoscevo con indifferenza. Una storia che somiglia tanto ad un film, una pellicola di quelle in cui il finale è aperto, un finale che a volte non c’è.
Questa volta però non è andata così. Un pentito, dopo ben 14 anni ha fatto delle dichiarazioni indicando un luogo preciso in cui scavare. Li sono stati ritrovati dei resti. Dalle analisi è risultato trattarsi di Pierantonio Sandri.
Fonte