domenica 3 marzo 2013

3 Marzo 1946
Masina Perricone 33 anni, casalinga

Antonio Guarisco, comunista, si batteva per i diritti dei contadini; alle prime elezioni dopo il fascismo venne candidato a sindaco di Burgio. Il 3 marzo del 1946 subì da un attentato mafioso. Guarisco restò ferito, al suo posto morì Masina Perricone, una donna di Burgio in attesa di un figlio, centrata da un proiettile vagante. Guarisco non si lasciò intimidire, fece un’agguerrita campagna elettorale e si presentava ai comizi con le braccia
bendate per le ferite riportate. Venne eletto ma portò a lungo i segni di quell’intolleranza. Il nome di Masina Perricone non risulta negli albi ufficiali delle vittime della mafia della Regione. È rimasto per anni sepolto per un errore di superficialità e distrazione. Il dattilografo (o chi per lui) nel trascriverlo ha fatto più di una confusione e invece di indicarla come vittima dell’agguato mafioso a Guarisco l’ha inclusa nello spazio riservato a Gaetano Guarino, sindaco di Favara, ucciso due settimane dopo.
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