sabato 16 marzo 2013

16 Marzo 1990
Emanuele Piazza 30 anni, poliziotto

Emanuele Piazza (Palermo, 1960 – Capaci, 16 marzo 1990) è stato un poliziotto italiano.
Piazza entra nelle forze dell’ordine come agente della Polizia di Stato. Successivamente, si dimette per trasferirsi nella sua città natale, operando poi come agente dei servizi (SISDE) e “cacciatore di latitanti”. Durante il suo ultimo incarico lavorerà anche come autista e guardia del corpo per alcuni politici.
Il delitto. Emanuele Piazza scompare dalla sua abitazione di Sferracavallo, a Palermo, il 16 marzo 1990. Il giorno seguente avrebbe dovuto partecipare alla festa di compleanno del padre Giustino, ma non si presenta. Preoccupati, il padre e il fratello si recano a cercarlo in casa e verificano la sua assenza, ma notano che in cucina c’è un tegame con della pasta cotta e non più servita, mentre sul ripiano vi è una scatola di cibo destinata al cane che Emanuele possiede, ma la scatola è stranamente lasciata aperta; l’animale, inoltre, si mostra affamato. Tutti segni che indicano che il ragazzo è, forse, uscito all’improvviso, ma non è più tornato. Giustino Piazza, noto avvocato, decide allora di denunciarne la scomparsa. Nonostante le sollecitazioni del padre, da quel momento amici e referenti di Emanuele Piazza alzano un muro di silenzio sui loro rapporti, arrivando persino a negare che lavorasse per il Sisde, sin quando Giovanni Falcone si interessa al caso e ottiene conferma dal direttore del servizio, Riccardo Malpica, che Piazza avesse qualifica di agente in prova: era il 22 settembre del 1990, ben sei mesi dopo la sua scomparsa. Del caso si occupano anche le trasmissioni televisive Chi l’ha visto? nel 1998, e Blu Notte, nel 2003, parallelamente al caso della scomparsa dell’agente Antonino Agostino, ma nel frattempo i genitori dei due agenti cercheranno invano la verità. Per Emanuele Piazza, la ricostruzione dei fatti avvenne grazie alle rivelazioni di due collaboratori di giustizia, tra cui il suo stesso assassino, Francesco Onorato: quel 16 marzo Emanuele viene attirato fuori dalla sua abitazione da Onorato, ex pugile e suo vecchio compagno di palestra, con la scusa di cambiare un assegno in un magazzino di mobili di Capaci (a pochi minuti di distanza da Sferracavallo). Onorato condusse Piazza in uno scantinato, e l’agente venne strangolato. In seguito il suo cadavere venne sciolto nell’acido in un casolare della campagna di Capaci, a pochi centinaia di metri dal luogo dove nel 1992 troverà la morte lo stesso giudice Falcone.
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