giovedì 8 novembre 2012

8 Novembre 1947
Vito Pipitone 39 anni, segretario della camera del lavoro di Marsala

Vito Pipitone, nacque a Marsala il 27.03.1908; venne ucciso a Marsala in seguito ad un agguato mafioso in data 08.11.1947.
Il sindacalista aveva portato avanti diverse battaglie contro il latifondo ed era riuscito a strappare ai notabili vari feudi, tra cui alcuni in contrada fiocca, tra Marsala e Mazara. […]
Lasciò la moglie, Di Dia Filippa (allora di anni 37 – deceduta nel 1989) e quattro figli, Pietro (allora aveva 8 anni), Maria Pia (allora di anni 6), Antonio (allora di anni 4) e Melchiorre (allora di anni 2 – deceduto nel 1959).
È un contadino, ma anche un dirigente delle cooperative dei contadini riunite nella Confederterra, capo della Lega contadina di quella parte del territorio di Marsala rifacentesi alla odierna contrada Terrenove-Bambina e dirigente della Camera del Lavoro di Marsala. Vito si batte per garantire ai lavoratori un giusto stipendio, la pensione, per evitare che lavorino più di otto ore al giorno. Ha già partecipato ad altre occupazioni di terre incolte in alcuni feudi del territorio marsalese, per esempio dei feudi “Rinazzo” e Ciavolo, utilizzando le “occupazioni delle terre” come forme di pressione verso le Commissioni circondariali che dovrebbero decidere queste concessioni, e che vanno lentissime, frenate dalle pressioni dei grandi proprietari, ed è riuscito a strappare ai notabili alcuni feudi distribuiti poi ai braccianti.
All’occupazione di Rinazzo avevano preso parte migliaia di contadini che, a dorso di muli o su carri o in bicicletta, erano arrivati dalle varie contrade di Marsala. Nei luoghi della occupazione i contadini avevano approvato ordini del giorno con i quali rivendicavano l’intensificazione del lavoro della Commissione Circondariale addetta alla assegnazione delle terre incolte alle cooperative, l’incarico alle leghe contadine per l’assunzione della manodopera bracciantile disoccupata, la stipula di un nuovo contratto per i braccianti agricoli.
Fonte