sabato 10 novembre 2012

10 Novembre 1988
Carmelo Zaccarello 24 anni

Carmelo era un bravo ragazzo.
La sua vita si è spenta prima di poter festeggiare il suo venticinquesimo compleanno.
Il destino con lui è stato terribilmente cinico, inflessibile. La sua era ed è una normale famiglia perbene, onesta di Siracusa. Il padre, morto poco tempo fa, gestiva un piccolo bar, il “Bar Moka", in Via Roma, nel cuore di Ortigia. Carmelo lo aiutava abitualmente e ancora di più nei momenti di maggiore afflusso di clienti, come la sera della vigilia di San Martino.
L’ultima sera della sua vita, il 10 Novembre 1988, il ragazzo stava lavorando nel bar con la sua fidanzata, Cinzia, e il padre. Qualcuno sorseggiava il buon caffè di “zio” Pippo Zaccarello, qualche altro mangiava le calde tradizionali “zippole”, chiacchierando e ridendo. Poi, all’improvviso, si è scatenato un inferno. Spari, grida, sangue dovunque. Una strage: due morti e quattro feriti. Due bande di farabutti appartenenti a opposte “famiglie” mafiose si sono violentemente affrontate in quei pochi metri quadrati. Carmelo è morto lì, ucciso da quelli che la stampa impropriamente definisce col vocabolario della criminalità: “uomini d’onore”. Cinzia rimane ferita. Il padre sconvolto vede morire il suo giovane figliolo.
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