lunedì 26 marzo 2012

Migron, Territori Occupati

Migron (dal nome del villaggio citato in Isaia, 10:28) è il più grande insediamento illegale* israeliano in Palestina; si trova a circa 15 chilometri a nord di Gerusalemme ed è abitato da 300 coloni - parola di cui si tende a dimenticare il minaccioso significato - che vivono in containers e case mobili.

L'insediamento nacque tra il 1999 ed il 2001, in seguito ad una richiesta avanzata al consiglio regionale israeliano competente. I coloni ricevettero 4 milioni di sheckel dal Ministero per le Costruzioni e le Abitazioni, nel quadro di una politica di supporto agli insediamenti (anche illegali) poi denunciata nel 2005 da una commissione governativa, istituita da Sharon.

Migron venne costruito su terre private palestinesi, rivendicate come legittimamente acquistate dai coloni (uno dei venditori, Abd Allatif Hassan Sumarin, risultò poi morto nel 1961). I proprietari palestinesi - patrocinati da avvocati israeliani - riuscirono a far ritirare una richiesta di proprietà delle terre da parte dei coloni, ma non a riottenere il possesso delle terre stesse. I coloni restavano là, malgrado fossero - tecnicamente - dei ladri.

Nel 2006 Peace Now inoltrò su mandato dei palestinesi una petizione alla Corte Suprema israeliana. La Corte suprema, dopo cinque anni di perizie tecniche, rinvii, controesami, giunse finalmente a deliberare nel 2011 che l'insediamento era illegale, le terre appartenevano ai palestinesi, e di conseguenza i coloni dovevano essere evacuati dalle autorità israeliane competenti.

Il governo israeliano a questo punto anziché eseguire la sentenza avviò delle trattative con i coloni per un'evacuazione pacifica, da avviarsi solo dopo qualche anno e la costruzione di un altro insediamento nei pressi - in pratica chiedendo ai ladri di restituire il maltolto con calma, quando gli fosse stato comodo.

Pochi giorni fa la Corte Suprema ha dichiarato nullo il compromesso, difendendo un concetto che in qualunque paese di diritto sarebbe ovvio:
 
L'obbligo di eseguire una sentenza della corte non è materia di dibattito
Miriam Naor, Giudice della Corte Suprema

Vediamo se adesso Netanyau rispetterà finalmente una sentenza della Corte suprema israeliana, o se succederà qualcos'altro ad impedire o rimandare l'evacuazione. Evacuazione che comunque cambierebbe ben poco, se non forse il residuo rispetto che Israele merita in quanto Stato di diritto: 300 coloni sono infatti nulla rispetto ai 500.000 e passa che ormai vivono nei Territori Occupati.

Qua il tristissimo articolo sulla vicenda dell'Haaretz.

* illegale si intende "in base alla stessa legge israeliana". La stragrande maggioranza degli insediamenti è infatti perfettamente legale per lo Stato israeliano, pur violando caterve di risoluzioni ONU e accordi con l'ANP; e pur non essendo riconosciuti come legittimi dal diritto internazionale, per via del loro essere costruiti su aree fuori dai confini internazionalmente riconosciuti.

Fonti:
Rapporto Sasson (sommario)
Rapporto Peace Now sul furto delle terre palestinesi
Dossier di Peace Now su Migron