lunedì 26 marzo 2012

L'aggressività cinese e la pericolosità dei nuovi sviluppi per il controllo del mare da parte cinese non è stata ignorata negli Stati Uniti. Si è consapevoli di quello chesta succedendo, e si stanno cominciando a prendere contromisure.

I pianificatori statunitensi sono convinti che in caso di conflitto con la Cina le attuali basi in Giappone e Corea del Sud saranno troppo vulnerabili. Troppo vicine al territorio cinese, verrebbero attaccate con centinaia di missili balistici che saturerebbero le pur cospicue difese antimissile (per dare un'idea, in questo momento sono puntati solo su Taiwan 1.300 missili balistici).
Queste basi si trasformerebbero perciò in una trappola per le navi che vi fossero ormeggiate, e gli enormi depositi logistici - che oggi consentono le operazioni della Settima Flotta - verrebbero neutralizzati nelle prime ore di un conflitto.

Quindi nei prossimi anni il Giappone e la Corea del Sud smetteranno di essere il fulcro della difesa americana nel Pacifico, e le attuali basi saranno ridimensionate o direttamente chiuse.

La principale base aeronavale USA nel Pacifico sarà nelle Hawaii. Al contempo, si stanno sviluppando ed introducendo le tecnologie per rifornire in alto mare tutto ciò che serve ad una flotta per operare e combattere. Anche gli equipaggiamenti che oggi sono ricaricabili solo in porto (come le rampe di lancio verticali di tutti gli incrociatori e cacciatorpedinieri USA) verranno modificati per poter essere ricaricati in pieno oceano.

Le flotte USA potranno operare in pieno oceano per settimane o mesi senza necessità di fermarsi ad un porto.

Si stanno contemporaneamente realizzando accordi con gli alleati minacciati per creare una serie di basi che consentano operazioni spot - quindi non enormi depositi logistici, ma solo approdi. Con Singapore è stato fatto un accordo che prevede il dispiegamento di una nuova serie di navi, piccole e leggere, con il compito di contrastare le nuove corvette stealth cinesi :
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Con l'Australia è freschissimo un accordo che prevede di stanziare battaglioni di marines a rotazione a Port Darwin, la città situata all'estremità occidentale del paese; trampolino di lancio per la Nuova Guinea (e porta d'ingresso dell'Australia) fu anche l'unica città australiana bombardata dai giapponesi e a serio rischio d'invasione.

Le nuove basi hanno anche un altro più sottile significato. Mentre gli alleati storici dell'America - Sud Corea, Giappone e Taiwan - hanno il peso diplomatico, economico e militare per poter resistere alle pressioni cinesi, non si può dire lo stesso delle Filippine, Vietnam, e più in generale dei paesi del Pacifico Meridionale. Dunque gli Stati Uniti hanno bisogno di affermare la loro presenza militare (oggi assente) sia con basi che con accordi di collaborazione.

Il potenziale militare statunitense si sposterà dal Pacifico occidentale al Pacifico meridionale.

Quello delineato sopra è il contesto difensivo nel quale gli Stati Uniti vogliono trovarsi in caso di conflitto con la Cina: pochi bersagli terrestri il più possibile lontano dal territorio cinese, ed una Settima Flotta che naviga invisibile in pieno Oceano Pacifico.

I cinesi stanno sviluppando una serie di sistemi espressamente concepiti per attaccare le portaerei USA: sottomarini ad alte prestazioni, aerei avanzati, missili da crociera supersonici e missili balistici (questi ultimi novità assoluta). I militari USA ritengono di poter contrastare ognuna di queste minacce, anche se in alcuni casi preferiscono non spiegare come. :)

Una cosa che hanno detto è che non si può colpire ciò che non si vede. E hanno rimarcato il fatto che una flotta, a differenza di un porto o un aeroporto, va individuata prima di poterla colpire. Questo significa che essi pensano:
  1. di poter dominare lo spazio aeronavale distruggendo qualunque aereo, nave, sottomarino cinesi prima che essi possano individuare e trasmettere la posizione di una TF USA

  2. di poter dominare lo spazio orbitale neutralizzando o distruggendo i satelliti da ricognizione nemici e difendendo al tempo stesso i propri

  3. di poter dominare lo spazio elettromagnetico riducendo al minimo le proprie emissioni radio / radar e scoprendo / accecando quelle nemiche
Per colpire i nemici queste flotte impiegheranno aerei stealth, aeroplani non pilotati di nuova generazione, missili da crociera, sottomarini (campo nel quale il vantaggio USA è enorme).

Gli Stati Uniti ritengono che in un conflitto generalizzato tra USA e Cina il campo di battaglia sarà troppo letale per aerei pilotati. Alcune aree di mare saranno troppo letali per le navi di superficie. Di conseguenza le missioni offensive saranno affidate in parte sempre più grande ad aerei non pilotati, missili e sottomarini (tutti settori in cui la superiorità tecnologica americana è oggi schiacciiante).

Questa strategia renderà il potenziale militare USA nel Pacifico molto più mobile e sfuggente rispetto ad oggi - ma non meno letale. Invece il potenziale militare cinese, per quanto enorme, si esaurirà contro i bersagli fissi, vale a dire contro i paesi alleati, ma non riuscirà a distruggere la forza militare statunitense, che potrà continuare ad operare e colpire le capacità navali cinesi.

La strategia è già in atto, nella misura in cui è possibile adottarla. Gli accordi con i paesi alleati sono una realtà, lo spostamento del baricentro nel Pacifico meridionale pure. Nel Pacifico la Marina Statunitense ha già concentrato le navi migliori e più moderne, gli equipaggi più esperti, le tecnologie più avanzate di cui dispone. Manca però una definizione chiara dei concetti operativi e del nemico da combattere.

Il Congresso USA ha chiesto recentemente (neanche due mesi fa) alla Marina un'esposizione particolareggiata della Sea Air Battle. Se il Congresso deve sostenere questa strategia, darle i fondi necessari e difendere la Marina dai tentativi degli altri servizi di accaparrarsi il denaro a disposizione, deve anche essere informato sul suo significato e farne proprio lo scopo.

SE questo scoglio sarà superato e SE la marina avrà carta bianca nella preparazione alla guerra, ALLORA è possibile che davanti a questi segnali ed a questa capacità militare la Cina arresterà la sua espansione. Ma è anche perfettamente possibile che vedrà queste mosse come incitamento ad una corsa alle armi, che potrebbe pensare di vincere viste le sue dimensioni economiche e la debolezza finanziaria degli USA.

Le potenze marittime hanno grandi vantaggi rispetto a quelle continentali, ma questo non ha impedito ad Atene di essere sconfitta. Speriamo di non vedere questa guerra. Se ci toccherà vederla, speriamo che ci saranno poi libri su cui poterla studiare. :cry:

L'unico elemento positivo è che l'Europa farà da spettatrice; era anche ora.