lunedì 27 agosto 2012

27 Agosto 1996
Santa Puglisi 22 anni
Salvatore Botta 14 anni

Stretta nei vestiti a lutto di giovane vedova di mafia, ogni giorno portava fiori freschi sulla tomba del suo compagno, ammazzato alcuni mesi fa. Neanche nel torrido agosto catanese aveva voluto rinunciare a questa mesta cerimonia, ripetuta con scrupolo proprio nelle ore più calde della giornata. Santa Puglisi, 22 anni, moglie e vedova di mafia, era anche figlia di mafioso. Anzi aveva un cognome di quelli che a Catania fanno subito venire alla mente faide senza fine: il padre e' Antonino Puglisi, capo della cosiddetta cosca "Da Savasta", attualmente in carcere perché ritenuto mandante di altre crudeli vendette trasversali. Con la giovane vedova ieri al cimitero erano andati anche due nipoti del capomafia, Salvatore Botta di 14 anni ed una ragazzina di appena 12 sulla cui identità viene mantenuto il riserbo. Su questo gruppetto familiare si e' abbattuta la furia bestiale di un killer solitario. Un sicario spietato e deciso a consumare vendetta, sfregiando le vittime e di riflesso il boss detenuto. La sua mano si e' fermata solo davanti alla piccola dodicenne alla quale però non e' stato risparmiato uno spettacolo di morte che forse non dimenticherà per tutta la vita. Il cadavere della giovane vedova resta riverso all'interno della cappella che porta la scritta "Famiglia Puglisi". Sulla tomba del marito, Matteo Romeo, ucciso il 23 novembre scorso alla Pescheria di Catania, la grande foto scattata nel giorno del matrimonio: lui sorridente nel vestito a festa mentre stringe un grosso bouquet di fiori. Poco lontano dalla cappella, scomposto nel vano tentativo di fuggire alla morte, il corpo di Salvatore Botta. Un' istantanea di morte che fa sprofondare Catania. Una scena che lascia sgomenti gli stessi inquirenti e spinge anche un magistrato come Mario Amato, abituato ad indagini su stragi ed a omicidi di mafia, a fare commenti da punto di non ritorno. "Quanto a degrado e atrocità a Catania non si era mai scesi così in basso, commenta. Abbiamo proprio toccato il fondo. Purtroppo in questa città continuano questo tipo di stragi che coinvolgono innocenti e purtroppo anche questo sangue non riesce più a stupire e scuotere". Stando alle indagini il sicario non si è limitato ad uccidere la figlia ed il nipote del boss Antonino Puglisi. Li ha pure oltraggiati prima di ammazzarli. Chi ha agito conosceva le abitudini di Santa Puglisi e sapeva che giornalmente si recava al cimitero. A quanto pare si e' rintanato nei viali del cimitero già alcune ore prima e ha nascosto la pistola, una "calibro 7,65", all' interno di un vaso con i fiori. È sbucato fuori: prima ha colpito Santa Puglisi alle spalle, poi al volto. Quindi si è accanito contro Salvatore Botta, raggiunto dai primi colpi di pistola mentre tentava di scappare e poi preso a calci prima del colpo di grazia sempre al volto. "Forse – affermano gli inquirenti – il giovane è stato ucciso perché aveva visto in faccia l' assassino". Miracolosamente salva l'altra nipote di Antonino Puglisi. Ieri pomeriggio la piccola è stata la prima ad essere ascoltata dal magistrato inquirente nella speranza di riuscire a ricostruire l'identità dell' assassino.
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