venerdì 23 dicembre 2011

Nel 1941 un giovane soldato tedesco, Joe Heydecker, cattolico ed antinazista, passò per Varsavia. Contravvenendo agli ordini riuscì a entrare nel Ghetto, dove aveva delle amiche conosciute prima della guerra.

Si pensa che la shoah fu un'esclusiva dei campi di sterminio, ma non fu così. Cominciò nelle città polacche, dove vennero rinchiusi, stretti come topi in gabbia, centinaia di migliaia di persone.
Costringendoli a mangiare verdure marce e carne avariata, negando le medicine, facendoli morire a sciami di fame e di stenti.

I poveri, i vecchi, i deboli, i bambini cedettero per primi.

Heydecker scattò un centinaio di fotografie, che sono giunte fino a noi. Un filo diretto con l'inferno, di questa gente resta solo il negativo.

Eccoli, gli "errori" del nazismo:






A questi inermi possiamo offrire - ormai - solo il ricordo. La promessa che non dimenticheremo.

Queste immagini ed altre sono pubblicate in due libri, il ghetto di Varsavia e La mia guerra,  ambedue reperibili.